
Diversamente uguali
Nell'attività di counselling che svolgo con uomini o donne emerge con assoluta evidenza come il diverso modo in cui ciascun Organismo entra in relazione con l'Ambiente prescinda dal sesso di appartenenza e dipenda invece dalle sue relazioni primarie e dai suoi vissuti personali. Certi stereotipi di genere che tendono a voler accentuare le differenze tra i sessi sono per lo più fuorvianti. Ogni persona è un mondo a sé per i suoi vissuti personali, unici e irripetibili nella vita di chiunque altro: non esistono al mondo due vite uguali.
Bisogna finalmente riconoscere che l'unica differenza realmente sussistente tra una persona di sesso maschile e una di sesso femminile riguarda l'apparato genitale e riproduttivo. Per tutto il resto non c'è maggiore diversità tra un uomo e una donna che tra due donne o due uomini.
La bellezza del mio lavoro sta proprio nello scoprire con rinnovato stupore la preziosità e l'unicità di ogni persona che va accompagnata a riscoprire il senso e l'armonia presente nel contrasto di luci e ombre della sua vita. Non potrei lavorare bene, se solo mi sfiorasse il pensiero che il fatto che il mio cliente sia di sesso femminile o maschile determini in qualche misura il suo modo di sentire o di pensare. So che davanti a me c'è una persona e quello su cui mi focalizzo è il suo modo di entrare in relazione con l'ambiente cosi da condurlo ad avere consapevolezza di quale sia il comportamento che adotta usualmente nelle diverse circostanze e di come possa cambiare per stare meglio nelle relazioni.
Se mi lasciassi condizionare dagli stereotipi di genere il mio ascolto si farebbe giudicante e la significazione dei vissuti del paziente non potrebbe essere veritiera ma manipolata dai miei pregiudizi.
Certamente un ginecologo e un andrologo dovranno specializzarsi nella conoscenza delle differenze relative all'apparato riproduttivo femminile e maschile, ma in tutti gli altri campi bisogna farsi esperti della persona, uomo o donna che sia. Segnalo un articolo interessante sull'ennesimo falso mito da sfatare: il neurosessismo, una teoria che sostiene che le differenze neurologiche tra uomo e donne debbano essere intese come differenze biologiche e innate. Ben si comprende come la materia plastica del cervello ben si adatti alle mansioni svolte dalla persona: quando finalmente tutti gli uomini e tutte le donne potranno svolgere le mansioni che preferiscono a prescindere dal loro sesso allora avremo cervelli tutti diversi senza che se ne possano individuare caratteristiche particolari classificabili come maschili o femminili.
Superiamo i pregiudizi di genere e riconosciamoci finalmente tutti "diversamente uguali".