Il ben-essere in famiglia
La famiglia postmoderna porta avanti un progetto inedito e ambizioso: essere il luogo della piena realizzazione di ognuno e di tutti. Dentro tale intenzionalità accadono difficoltà e conflitti che spesso sembrano contraddire questo progetto. Coniugare, infatti, maternità e paternità, maschile e femminile, sessualità e vita quotidiana, sogni e tradimenti, piccoli e grandi, centralità e periferia, primogeniti e secondogeniti è fatica spesso impossibile. Nel counselling familiare, partendo dalla centralità del soggetto in relazione, il corpo vissuto, il qui-e-adesso del contatto e l'intercorporeità, si può offrire alla famiglia che sta attraversando un particolare momento di difficoltà un accompagnamento utile a far sì che il ritmo di ogni membro diventi musica e la danza relazionale sia ancora possibile .
Bisogna tenere presente che esiste un ciclo vitale familiare e fa parte della maturità affettiva accettare i progressivi cambiamenti che accadono nella famiglia.
Una famiglia sana vive questi momenti con tensione ma anche con l'energia necessaria per attraversarli e approdare ad una nuova tappa del proprio ciclo evolutivo. Se invece la famiglia non ha le energie e la flessibilità per andare avanti e accogliere i nuovi compiti evolutivi, si irrigidisce e si ammala. Si può affermare che ogni crisi nella famiglia in ultima analisi riguarda la difficoltà ad accettare o i cambiamenti fisiologici del ciclo vitale (adolescenza, età adulta, vecchiaia) o qualche evento traumatico (lutto, malattia, licenziamento, ecc..). In altre parole la maturiità affettiva di una famiglia implica la disponibilità e la flessibilità dei diversi membri per riconsiderare e modificare, nelle varie fasi evolutive, il proprio modo di percepire se stessi e gli altri nelle relazioni. Compito non sempre facile da svolgere da soli ma che diventa sempre possibile se la famiglia desidera uscire dalla fase critica con l'accompagnamento di una persona competente.
Quando una famiglia entra in crisi anche se è uno solo dei suoi membri che sembra dare segni di insofferenza, bisogna considerare il disagio del singolo come sintomo di una malattia sottostante a livello familiare. In questo caso sarà compito del counsellor attenzionare da un lato il modo in cui viene abitata la linea generazionale ossia come si sono strutturate le relazioni asimmetriche (genitore-figlio, figlio-genitore) dall'altro come vanno le relazioni simmetriche (marito-moglie e fratello/sorella e fratello/sorella). Attraverso il dialogo tra i diversi membri della famiglia accompagnati dal counsellor, si andrà ad individuare la modalità relazionale disfunzionale che ha stravolto il naturale ordo amoris familiare e sarà possibile restituire ad ogni corpo la giusta collocazione all'interno del corpo familiare così che si possa in breve ritrovare l'armonia e riprendere insieme la danza relazionale che si era interrotta.
